I confini del Parco del Ticino vengono tracciati nel 1974, ed una delle priorità è quella di salvaguardare i Boschi dagli Incendi. Boschi che sono giunti intatti fino a noi con una superficie ad oggi pari a ” novantamila ettari “.
Nel 1979 nasce il Distaccamento di Antincendio Boschivo di Turbigo, allora figlio di alcuni pionieri, mossi da quello spirito eccezionale che ancora oggi vive e nel quale credono i volontari che tuttora compiono questo servizio.
Nel 1980 comincia la formazione presso la caserma dei Vigili del Fuoco di Inveruno e quelli che fino ad allora erano solamente dei semplici mangiafumo, si organizzano per diventare quello che oggi è un gruppo formato da 45 persone addestrate e professionali. Nello stesso anno vengono impegnati con i loro mezzi nel trasporto delle Roulotte per le sfortunate persone che hanno perso la propria abitazione a causa del Terremoto avvenuto in Irpinia. Arriva anche il loro primo grosso incendio che divampa nella zona del “Vigano”. Gli uomini senza un automezzo in dotazione, vengono portati con i mezzi dei Guardiaparco e li cominciano la lotta contro le fiamme.
Sempre in quell’anno a fronte del loro impegno nel mese di giugno viene fornita loro la prima Motopompa barellabile che, montata sopra di un carrello, diventa un’attrezzatura importante, ma con difficoltà di utilizzo in quanto essendo privi di automezzo, non si può trainare.
Due anni più tardi, alla fine del 1982, alcuni dei membri del gruppo diventano le prime Guardie Ecologiche Volontarie. Le quali a difesa dell’ambiente, riconosciute dal Prefetto e incaricate dal Presidente della Regione Lombardia, si impegnano a far conoscere le leggi in materia ambientale e a farle rispettare.
Nel 1983, dopo neanche tre anni dal loro primo grande incendio, a supporto dell’operato degli uomini che sino a quel momento utilizzano i propri mezzi viene fornito il primo veicolo fuoristrada, il quale però è sprovvisto di dotazioni e viene perlopiù diviso con un altro distaccamento.
Gli interventi aumentano e il gruppo prosegue nella sua specializzazione contro gli incendi, ma il 1987, a fronte della Frana avvenuta in Valtellina, viene chiamato insieme agli altri distaccamenti a partecipare alle operazioni di soccorso rivolte alle popolazioni del luogo.
Nel 1989, a dieci anni dalla nascita e dietro sforzi notevoli dall’amministrazione del Parco, arriva quello che per molti anni diventerà il fiore all’occhiello del gruppo. La prima autobotte. Si tratta di un veicolo fuoristrada per cinque persone, dotato di sirena e lampeggianti, con una botte, una motopompa e naspi per un attacco diretto al fuoco, diminuendo notevolmente i tempi di intervento e delle superfici bruciate.
Gli anni che seguono vedono un arrivo di persone nuove che entrano a far parte del distaccamento, aumentando così la presenza sul territorio e la disponibilità di figure pronte ad intervenire. Oltre agli incendi sul territorio del Parco, si presentano altri scenari che ricordano la Valtellina e le missioni alle quali il gruppo viene impegnato, sono tra le più conosciute, l’alluvione con I’ esondazione del Ticino nel 1993 e il crollo del metanodotto a causa della piena del fiume, richiedono uno sforzo notevole con un mese di presidio continuato presso il Ponte tra Turbigo e Galliate(NO). Nel 1994 l’esplosione del pozzo Agip di Trecate, l’alluvione di Asti e la missione in Bosnia e nel 1995 l’operazione Castoro di Alessandria.
Nel 1996 il Parco e i suoi distaccamenti vengono riconosciuti ufficialmente dal Dipartimento della Protezione Civile e nuove altre attività e specializzazioni si aggiungono, sono i Sub, l’Antinquinamento e le Calamità Naturali che si radicano come interventi di priorità all’interno del gruppo.
Lo stesso anno partecipano alla prima Esercitazione organizzata dalla Regione Lombardia svoltasi a ” Chiesa Valmalenco ”
L’anno seguente il 1997 si partecipa al decennale dell’alluvione della Valtellina, purtroppo nuovamente la stessa viene colpita nella parte bassa della valle fino al Lago di Como. Si interverrà attivamente al lavoro di ripristino. Si và anche all’esercitazione “Oltrepò Pavese” organizzata da Regione Lombardia. Non basta, si continua con il Terremoto dell’Umbria che porta gli uomini ad effettuare interventi consistenti portandoli lontano da casa per alcune settimane. Gli sforzi di queste azioni vengono superate dalla voglia di aiutare le popolazioni che ne hanno bisogno. Non c’è però da dimenticare gli incendi che continuano a dilagare per mano dei piromani, nell’area boschiva del Parco.
Si cerca quindi di aumentare la prevenzione, metodo indispensabile contro gli incendi e qui sorge un nuovo ed importante servizio che diventa uno dei compiti di alcuni volontari del gruppo che si sottopongono subito un corso specifico. Si tratta del S.O.A., il Servizio di Osservazione Aerea, che tramite l’utilizzo di Piper in decollo dall’Aeroporto di Bresso, sorvola le aree boschive, sia come prevenzione e monitoraggio, sia per la gestione delle squadre a terra nei grossi interventi.
Il proseguimento delle operazioni sul terremoto Umbro-Marchigiano e la Frana di Sarno (SA), fanno del 1998 un anno intenso di interventi, in quanto mettono a dura prova l’operatività del gruppo che oltre alle calamità naturali deve affrontare l’organizzazione degli scenari di incendio per il Campo Lombardia 3 di Malpensa, con conseguente partecipazione a quelle degli altri, senza dimenticare i veri incendi di sempre.
Nel corso dell’anno successivo il 1999 si allargano quegli orizzonti di aiuto che possono essere offerti alle popolazioni, in quanto bisogna organizzarsi e partire per quella che sarà la prima missione Internazionale.
È la ” Missione Arcobaleno “, la quale vede impegnati i membri del gruppo insieme all’esercito di volontari della Regione Lombardia a recarsi a Kukes in Albania per aiutare i profughi di quell’atroce scempio che si chiama Guerra. Qui aiutano la popolazione del Kosovo con il contributo al completamento di un campo e alla distribuzione di pasti caldi tenda per tenda. Oltre questo i volontari devono affrontare, una esercitazione presso la zona del “Ponte dei Ladri” a Nosate, una piena del Ticino e la messa in sicurezza della zona di Boffalora per permettere il recupero di una Bomba di 600Kg della ll° Guerra Mondiale che la stessa piena ha restituito alla luce.
Ha inizio il terzo Millennio e l’alluvione del Nord Ovest impegna il gruppo in quelle azioni di intervento sul rischio idrogeologico che oramai sono parte del bagaglio di esperienza dei volontari. Altrettanta esperienza viene utilizzata in fase logistica per l’allestimento e la predisposizione della tendopoli e all’approvvigionamento degli alimenti e bevande che serviranno ai Giovani per la partecipazione al Giubileo svoltosi a Roma in quell’anno.
L’anno 2001 rimane impresso nelle menti di tutti come l’anno delle torri Gemelle a New York.
Proprio le Torri Gemelle e il loro tragico accaduto non ancora assopito, riaffiorano prepotentemente nelle teste dei volontari quando nell’aprile del 2002 vengono chiamati per intervenire nelle operazioni di soccorso al Palazzo Pirelli in centro a Milano, colpito in pieno da un aereo. Il gruppo concentra il lavoro tra il 26° e il 27° piano del grattacielo, piani nei quali ci sono solamente detriti dell’incidente, rimuovendo tutto il materiale danneggiato. Nel mese di Agosto, periodo di incendi, alcuni volontari si offrono di compiere il servizio prevenzione come vedetta antincendio sopra le montagne che dominano la zona di Portofino .
Finisce l’estate e si spera di non avere altre sorprese, ma in ottobre un terremoto di magnitudo 5.4 colpisce il Molise causando il crollo della scuola di San Giuliano di Puglia nel quale muoiono tragicamente 27 bambini e 1 maestra. Senza pensarci due volte, La Colonna Mobile della Regione Lombardia parte immediatamente venendo assegnata al Comune di Ripabottoni. Con lei partono anche i volontari di Turbigo che a turno copriranno l’intera emergenza. Sempre nel 2002, si partecipa al Campo Scuola della Protezione Civile della Regione Lombardia.
Gli anni seguenti sembrano allentare un può la morsa lasciando che i volontari compiano gli interventi di routine. II 2003 viene riconfermato l’impegno preso con Portofino, contestualmente si esegue il Campo scuola di protezione civile con i bambini ad Abbiategrasso. Nel 2004 i volontari partecipano all’Esercitazione Malpensa Crash, dove insieme ad altri gruppi viene simulato lo schianto di un Aereo, testando così l’efficienza di un intervento congiunto su uno scenario che nessuno vorrebbe mai affrontare, ma con l’Aeroporto di Malpensa vicino, rimane come uno spettro in un armadio.
L’anno che segue, il 2005 si apre con normalità, ma il 2 Aprile alle ore 21.57 l’ANSA annuncia che Papa Giovanni Paolo Il è morto. Lo Stato dichiara 3 giorni di Lutto Nazionale. La squadra si mobilita e parte insieme a tutti gli altri gruppi della Colonna Mobile alla volta di Roma, destinazione Tor Vergata, dove tra il 7 ed il 9 Aprile allestirà prima le tende e poi darà assistenza ai pellegrini partecipanti alle esequie del Santo Padre.
Rientrati da Roma, immediatamente bisogna recarsi all’ esercitazione del 2° raggruppamento del Sebino che si svolge a Sarnico (BG), dove insieme all’ Ana e agli altri gruppi, si affrontano diversi interventi atti a migliorare la situazione critica di alcuni punti del luogo.
Si arriva ai mesi estivi e il supporto operativo antincendio viene dato alla regione Sardegna dove il contributo dei volontari del distaccamento affiancato a quello del luogo, aiuta ad affrontare la lotta contro gli incendi che ogni anno affliggono questa regione. Questo servizio proseguirà anche nel 2006, anno che vede i volontari impegnati nella sicurezza del “Mesimex”, Esercitazione di valenza Internazionale il cui scopo è I’ evacuazione delle popolazioni che vivono ai piedi del vulcano Vesuvio.
Sempre nel 2006 la Regione Lombardia, mette a disposizione contro la piaga degli incendi un nuovo ed importante servizio. Il S.A.E., Servizio Antincendio Elitrasportato, che prevede l’utilizzo di elicotteri per il trasporto di squadre antincendio direttamente al fronte fiamma. Queste squadre però devono avere una specializzazione di 2° Livello e i volontari di Turbigo come alcuni di altri distaccamenti entrano immediatamente a farne parte, portando ancora più in alto il livello di preparazione della squadra.
L’ anno 2007 e 2008 impegnano la squadra in esercitazioni In Valtellina e a Boviscio Masciago (Ml), successivamente devono operare a Berbenno (SO) danneggiato da una frana e in Sicilia per l’indispensabile supporto estivo contro gli incendi.

Il miglioramento che negli anni è avvenuto è il frutto dell’impegno del gruppo e
Oggi, dopo 40 anni dalla nascita, proseguiamo il nostro servizio con quello spirito che allora diede vita a tutto ciò, sperando che nel futuro l’unica fiamma ancora “accesa” sia solamente quella che ci ha guidato fin qui e ci migliori sempre più.
Con questo spirito, aspettiamo anche Te….